“Negli ultimi 80 anni abbiamo beneficiato della sicurezza garantita dall’ombrello Nato, grazie a capacità principalmente, in alcuni settori esclusivamente, fornite dalle forze armate americane. Più recentemente ogni nazione in Europa ha dovuto prendere consapevolezza che gli Stati Uniti sposteranno la propria attenzione sull’Indo-Pacifico e quindi toccherà a noi prendersi in carico la nostra difesa e la nostra sicurezza”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo al Qt della Camera.
“Di conseguenza i piani della Nato per la difesa europea resteranno sguarniti e noi dovremo compensare facendoci carico di ripianare le capacità che possono mancare nei prossimi anni. In quest’ottica la Nato in Europa si sta riorganizzando e al prossimo vertice, a fine giugno, sarà formalizzato un nuovo livello di contribuzione, ci aspettiamo un valore tra il 3,5 e il 5%, inclusivo di criteri di computo tesi a considerare olisticamente, come molte nazioni già fanno, tutti i contributi alla difesa in senso lato di un Paese, quelli per le capacità operative, quelli per le comunicazioni, per lo spazio, per aumentare la residenza delle infrastrutture critiche, migliorare la mobilità militare”, precisa.