Nella discussione tra i capi di Stato o di governo dei Paesi membri dell’Unione europea sulla difesa e la sicurezza è stato sottolineato come la difesa europea sia stata “in cima all’agenda dell’Ue in questo semestre” e come “la difesa comune sia una priorità per tutti”. Lo si apprende a Bruxelles da un funzionario Ue che ha precisato che nella riunione sono stati menzionati “i passi importati”, fatti da febbraio dall’Ue “per mantenere l’impegno di rafforzare la propria difesa” e gli “impressionanti i progressi compiuti dalla presidenza polacca, con l’adozione del Safe – in soli 71 giorni – e l’accordo in Consiglio sull’Edip”, il programma industriale europeo per la difesa. “Per raggiungere la prontezza di difesa comune dell’Ue entro il 2030, i leader hanno sottolineato la necessità di affrontare – in modo concreto e urgente – le carenze critiche di capacità, il finanziamento dell’aumento della spesa per la difesa e la promozione di partenariati con partner affini”, ha osservato il funzionario Ue. Al vertice della Nato è stato preso l’impegno di aumentare la spesa per la difesa, e “oggi i leader hanno discusso su come garantire che l’aumento dei bilanci della difesa si traduca in un risultato efficiente per tutti” e che l’industria europea della difesa e la competitività, attraverso l’innovazione, la ricerca e altri elementi, “traggano vantaggio da questo aumento di spesa”. Infine, il funzionario ha precisato che, “per mantenere l’ambizione, il Consiglio europeo ha incaricato la Commissione e l’Alta rappresentante della Politica estera di presentare una tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo della prontezza di difesa comune entro il 2030”.