Difesa, Giorgetti: Italia farà sua parte ma definire cosa è necessario

L’Italia “non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo quanto si apprende da fonti del Mef, nel breakfast della riunione dell’Ecofin di questa mattina. Questa ipotesi “sarebbe inaccettabile” e “per questa ragione ho promosso soluzioni a livello europeo che promuovessero azioni coordinate per migliorare la difesa”, ha aggiunto. Inoltre, “dobbiamo anche chiarire la portata e la durata della clausola di salvaguardia poiché la maggior parte degli investimenti nella difesa si estende su molti anni e il loro impatto sui conti pubblici può apparire solo a lungo termine”, ha continuato Giorgetti. “Dobbiamo anche distinguere tra i bisogni immediati legati alla guerra in Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine dell’Ue”, ha proseguito. “Dobbiamo fare un approfondimento sulla strategia seguito da un piano di attuazione. Dobbiamo ragionare sulla possibilità di convertire le industrie esistenti e sviluppare, allo stesso tempo, nuove capacità e capacità tecnologiche”, ha osservato. “Solo a quel punto le esigenze di finanziamento – ha concluso – saranno chiaramente definite. L’Italia farà la sua parte, prima però occorre definire ciò che è necessario”. Fonti Mef specificano che questi temi sono stati illustrati dal ministro anche in occasione della cena di ieri sera ospitata dalla presidenza polacca del Consiglio dell’Ue per fare il punto sulla questione difesa, sicurezza e protezione europea.