“L’Italia è sempre decisa ad aiutare l’Ucraina”. Lo dice Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri. Ma sul fondo per Kiev da 40 miliardi “ci sono ancora molti interrogativi, dovremo già investire molti soldi per adeguarci ai parametri della Nato e per il piano von der Leyen e dunque va fatta una valutazione complessiva”, aggiunge. In un’intervista con La Stampa poi spiega che aumentare le spese per la Difesa “è una necessità, oltre che un dovere imposto dalla Costituzione”. Tajani poi aggiunge: “Noi abbiamo sempre sostenuto le posizioni europee, ma abbiamo anche sempre ribadito che bisogna continuare a lavorare con gli Stati Uniti. Senza di loro non è possibile garantire la sicurezza dell’Europa o dell’Ucraina. L’Europa deve rimanere unita e trovare posizioni concordate, dopodiché non è che se un Paese dice che bisogna inviare i soldati, allora tutti devono farlo. Su questo abbiamo una posizione chiara. Così come abbiamo sempre avuto una posizione chiara relativa all’utilizzo delle armi che forniamo all’Ucraina in territorio russo”. E ancora: “Noi abbiamo un’industria della Difesa molto importante. Come ha detto anche Christine Lagarde, il piano von der Leyen può anche rappresentare un modo per favorire la nostra industria e quindi far crescere la nostra economia. Investire nella Difesa significa far crescere il nostro sistema industriale e quindi creare lavoro. Abbiamo industrie fiorenti, come Fincantieri, Leonardo. Ci sono molte industrie che si possono convertire, penso per esempio a chi produce componentistica per l’automotive”.