“La Commissione ha oggi valutato positivamente le domande di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale di 15 Paesi sui 16 che l’hanno richiesta”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis. Di fatto, oggi la Commissione europea ha adottato le raccomandazioni al Consiglio dell’Unione europea – che ora dovrà esprimersi – per l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per i Paesi interessati che ne hanno fatto richiesta per aumentare la loro spesa in difesa. Il Pacchetto di primavera del semestre europeo 2025 – che analizza le principali sfide economiche e sociali nell’Ue, includendo anche le raccomandazioni specifiche per Paese (Rsp) – sottolinea la flessibilità del quadro rivisto per rispondere a sfide impreviste e ricorda che, nell’ambito del piano ReArm Europe/Readiness 2030, presentato a marzo 2025, la Commissione ha proposto di attivare la clausola di salvaguardia nazionale che consente agli Stati membri di superare i tassi di crescita massima raccomandata della spesa netta fino all’1,5% del Pil, ogni anno per il periodo 2025-2028, per l’aumento delle spese per la difesa sulla base del 2021 come anno di riferimento. Ad oggi, sono 16 gli Stati membri che hanno richiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Croazia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. “Si tratta di un numero critico di Paesi, che dimostra il vantaggio di seguire un approccio coordinato. Allo stesso tempo, gli Stati membri possono ancora presentare le loro richieste di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale”, ha spiegato la Commissione Ue. Per la domanda della Germania, però, una valutazione completa non può essere effettuata al momento, in assenza di un piano a medio termine. La Commissione prevede che la Germania presenti il suo piano entro la fine di luglio 2025.