“Inutile nascondere le nostre preoccupazioni. La stretta correlazione che si vuole imporre tra costi e prezzi rischia di creare enormi contenziosi tra agricoltura, industria e distribuzione. È sempre pericoloso intervenire regolamentando normali relazioni contrattuali tra chi vende e chi compra. Le pratiche sleali sono un campo minato, ma non credo sia giusto che chi compra un prodotto debba farsi carico per legge delle eventuali inefficenze del fornitore. Tra l’altro c’è il rischio di favorire l’uscita dal mercato delle piccole e medie imprese”. Così il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunge: “Nonostante la crescita dei costi di produzione, l’esplosione dei tassi di interesse e le difficoltà competitive, archiviamo un’annata con +2,2% nella produzione e +5,7% nell’export. Così, anche lo scorso anno, le nostre imprese hanno riconosciuto anche in campagna prezzi in aumento rispetto agli ultimi anni: +6% rispetto al 2022, +40% sul 2021 e +10% rispetto al resto d’Europa. Anche il 2024 sembra partito bene, ma è meglio essere prudenti, con le turbolenze e le nubi all’orizzonte”. Poi sull’export: “La prima destinazione è la Francia, dove vendiamo soprattutto formaggi freschi: mozzarella, burrata, mascarpone e gli altri freschi superano le 89mila tonnellate. La Germania è medaglia d’oro nel Grana Padano e nel Parmigiano Reggiano: circa 30mila tonnellate, quasi il 40% del totale. Per i nostri prodotti crescono molto bene la Spagna e alcuni Paesi dell’Europa orientale. La domanda mondiale, comunque, è in crescita”.