Il tema della sicurezza energetica rappresenta per il Paese un fattore strategico. Infatti, il fabbisogno complessivo di energia elettrica nel 2022 si è manifestato ancora una volta in diminuzione, attestandosi a 315 TWh, con una produzione interna lorda di appena 284 TWh, in calo rispetto al 2021 sebbene il termoelettrico, che continua a bruciare combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) abbia aumentato la sua produzione con netto del 6,4%. Tra le fonti rinnovabili, invece, solamente il fotovoltaico con i suoi 28 TWh ha registrato un aumento di oltre 12 punti percentuali; in calo l’eolico e il geotermico. Ancora più marcato il calo della produzione con le bioenergie. I consumi annuali, pari a circa 296 TWh, si sono, invece, manifestati in controtendenza con un aumento nel settore dei servizi e nel domestico. Il comparto industriale, con un calo del 4% rispetto al 2021, riconferma la sua perdurante debolezza. Il Consiglio nazionale dei geologi, pur condividendo le misure contenute nello Schema di Decreto-Legge sulla sicurezza energetica proposto in audizione in VIII Commissione Permanente della Camera dei Deputati, ritiene che le medesime siano insufficienti a garantire nel breve/medio periodo il mercato della domanda interna, specie qualora l’economica nel Paese, in conseguenza degli investimenti posti nel Pnrr, dovesse rivitalizzarsi. (Segue)