Nasce la società 3-I Spa per lo sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali delle pubbliche amministrazioni centrali. Lo prevede la bozza di decreto sulle ‘Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Pnrr’, che sarà discusso questo pomeriggio in Cdm. “Al fine di conseguire gli obiettivi della Riforma 1.2 della Missione 1, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per lo svolgimento delle attività di sviluppo, manutenzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore dell’Inps, dell’Inail e dell’Istat, nonché della Presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza nazionale e delle altre pubbliche amministrazioni centrali, è costituita la società ‘3-I Spa’, con sede in Roma, a capitale interamente pubblico”, si legge nel testo. Che specifica: “Il capitale sociale della società di cui al comma 1 è interamente sottoscritto e attribuito all’Inps, all’Inail e all’Istat”, mentre “il consiglio di amministrazione è composto da cinque membri, di cui uno nominato dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, con funzioni di presidente e uno nominato dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali. I restanti tre membri sono designati, uno ciascuno, dagli Istituti tra gli appartenenti al proprio personale dirigenziale, e sono nominati con decreto delle rispettive amministrazioni vigilanti”. Invece “il collegio sindacale della società è composto da tre membri titolari, nominati rispettivamente dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali, dal presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e dal Ministro dell’economia e delle finanze, quest’ultimo con funzioni di presidente, nonché da due membri supplenti, di cui uno nominato dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali ed uno dal ministro delegato per la Pubblica amministrazione”. (Segue)