Il Dpfp, il documento di programmazione finanza pubblica, non trova il gradimento del segretario della Cgil, Maurizio Landini. “Non ci piace proprio”, dice in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Conferma le politiche di austerità e che l’unico investimento sono 23 miliardi per il riarmo. L’austerità è già stata pagata da lavoratori e pensionati, che hanno subito anche il drenaggio fiscale, cioè le tasse pagate in più per via dell’inflazione che, a proposito di come la pace e il resto siano legati, è conseguenza della guerra in Ucraina. Si tratta di 25 miliardi che la Cgil chiede siano restituiti, non investiti in armi”.