“Che piaccia o no, il mondo industriale è di fronte ad una accelerazione epocale. La si può cavalcare o farsene travolgere, a seconda degli istinti suicidi conditi da retoriche populiste che spesso accompagnano questi argomenti, oppure dotarsi di strumenti e infrastrutture necessarie a competere con chi di tutto ciò si è già dotato”. Lo scrive Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin, in un suo intervento su Il Sole 24 Ore. “Il sistema energetico deve essere considerato alla stregua di una vera e propria infrastruttura portante per l’industria, la difesa, la solidità delle istituzioni democratiche e il benessere dei cittadini. In questa chiave, devono essere affiancate e considerate in modo organico le tre transizioni energetica, ecologica e digitale e tutte e tre devono godere di normative adatte all’urgenza del loro sviluppo, in particolare quelle che riguardano accelerazione dei processi autorizzativi, regole di funzionamento certe, accesso al credito e sicurezza sistemica delle infrastrutture critiche nazionali – si legge ancora – Trovo stucchevole il dibattito ideologico in chiave antinuclearista sulla prevalenza fra fonti di approvvigionamento energetico, che nell’intenzione di alcuni dovrebbero essere solo rinnovabili. Le fonti sono tutte utili all’interno di un mix ragionato, idrocarburi inclusi, poiché svolgono funzioni differenti nella curva di carico elettrico. Personalmente sono favorevole allo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma non ad approcci ideologici sulla scelta. Siamo nel mezzo del guado di una transizione difficile, che è non solo ecologica energetica, ma anche industriale, sociale e di sicurezza delle nazioni. Non sarà un pasto gratis”.