“La geotermia attualmente soddisfa meno dell’1% della domanda globale, ma con adeguati investimenti potrebbe coprire l’8% del fabbisogno globale di elettricità entro il 2050, come si evince dal rapporto che abbiamo appena pubblicato. Un salto enorme per una fonte rinnovabile che diventerà strategica sulla via della transizione ecologica e dell’indipendenza dai fornitori aggressivi di idrocarburi. L’Italia è un Paese chiave per guidare questo salto di qualità, perché dispone delle competenze per farlo”. Così Fatih Birol, direttore dell’International Energy Agency- In una intervista a Il Corriere Economia aggiunge: “Siamo all’inizio di un nuovo capitolo per l’energia geotermica perché ci sono alcuni entusiasmanti sviluppi tecnologici in grado di sbloccare un’enorme quantità di calore che si trova sottoterra. Sono le tecnologie che vengono utilizzate per la produzione di petrolio e gas di scisto. Con queste tecnologie possiamo perforare oltre i 3 km di profondità e raggiungere enormi risorse non ancora sfruttate, rendendo l’energia geotermica, ora praticabile solo in alcune regioni del mondo, disponibile per quasi tutti i Paesi”. Birol spiega che “il costo dell’energia geotermica scenderà nel giro di un decennio a circa 50 dollari per megawattora, che è più o meno il costo dell’energia idroelettrica. Questa nuova competitività della geotermia potrebbe liberare 800 gigawatt di potenziale elettrico da installare, coprendo il 15% della crescita del consumo globale di elettricità”. E ancora: “Non c’è solo l’enorme quantità di elettricità prodotta, ma anche la stabilità di questa fonte. La geotermia può contribuire in maniera determinante al mix energetico globale, italiano, americano e cinese, perché è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. È una fonte di elettricità molto stabile e più efficiente di altre rinnovabili. Il fattore di utilizzo di un impianto geotermico è circa del 75%, contro il 15% del solare e il 30% dell’eolico. Ovviamente il solare resterà la fonte leader, ma la geotermia può diventare un partner solido, a zero emissioni, per le altre fonti pulite”. Birol spinge l’Italia perché “dispone di un enorme potenziale e il governo potrebbe dare una spinta significativa per aumentare la quota di mercato della geotermia nel sistema energetico italiano. Bisogna però abbattere alcune barriere. Prima di tutto semplificare i processi autorizzativi. Secondo, dare garanzie di lungo termine al fornitore geotermico. E terzo, sostenere l’innovazione”.