“Abbiamo sempre sottolineato che per la transizione energetica italiana, e gli enormi investimenti privati che in molte filiere essenziali essa richiede al di là delle risorse del Pnrr, l’accelerazione degli obiettivi fissata dal FitFor55 era assolutamente eccessiva e da rivedere al ribasso. La sorpresa negativa è che nel REPowerEU ora ci troviamo con un’ulteriore accelerazione di quegli obiettivi”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nella sua relazione di metà mandato all’assemblea privata dei soci, nella quale avverte che “il diavolo si nasconde nei dettagli”: “Solo per fare un esempio – spiega Bonomi – negli obiettivi Ue precedenti al Fit-for-55 la quota minima di fonti energetiche rinnovabili nel mix energetico complessivo da raggiungere al 2030 era del 32%, il Fit-for-55 l’ha alzata al 40%, e ora il REPowerEU la innalza ulteriormente al 45%. Analogamente sale l’obiettivo di risparmio energetico di sistema. Come quello di efficienza energetica sul consumo di energia primaria. Oggi ci troviamo di fronte alla sostituzione del gas russo entro 12-18 mesi diversificando gli approvvigionamenti e con rigassificazione su piattaforme navali: ma se continuiamo ad alzare insieme gli obiettivi da raggiungere, ancora una volta le risorse non potranno assolutamente bastare”.