“Oggi ci ritroviamo con una guerra imprevedibile è difficilissima in poche settimane risolvere questa situazione”, ma “credo che sia stato fatto un grandioso lavoro sulla diversificazione, peché nessuno di noi, tre mesi fa, immaginava di poter parlare, numeri alla mano, di 25 miliardi di metri cubi già contrattualizzati, di cui metà sarà nuovo gas che confluirà nei nostri gasdotti, l’altra metà sarà gas liquido che dovremo rigassificare, portando al 100% della produzione i nostri 3 rigassificatori, installandone altri due galleggianti, dunque non permanenti, in modo da essere utilizzati finché serviranno poi verranno disormeggiati e portati via”. Lo dice il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al Festival dell’Economia di Trento. “Mentre facciamo questo – aggiunge – dobbiamo accelerare sulla transizione ecologica, perché l’urgenza di arrivare al 55% di decarbonizzazione rispetto ai valori del 1990, non è la stessa che avevamo 15 anni fa”. Quindi, non solo in breve tempo dobbiamo recuperare il tempo perso, ma abbiamo una condizione molto complessa, relativa agli accordi di Parigi e alla nuova ambizione di tenere il riscaldamento climatico a 1,5 gradi nella seconda metà del secolo – continua Cingolani -. Quella che abbiamo davanti è una bella sfida, che si vince ovviamente diversificando le fonti, perché non possiamo uscire dal gas in un anno, ma accelerando le rinnovabili in maniera circolare” assieme “a tutte le altre misure come la circolarità, la rinaturazione, cioè gli investimenti sui nostri terreni, sui nostri mari e il nostro verde per decarbonizzare. Ed è quello che stiamo facendo in parallelo con il Pnrr”. (Segue)