Energia, Conte: No il price cap ma un piano di acquisti comune

“In questo momento c’è da concentrarsi sulle grandi emergenze che sta vivendo il nostro Paese. La crisi energetica con il ‘caro-bollette’ e l’elevata inflazione, con il preoccupante scenario del conflitto russo-ucraino”. Così Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, in una intervista a l’Avvenire. L’ex premier aggiunge: “Prima ancora che il “price cap” dovremmo varare un piano d’acquisti comuni: è

questa la strada perché l’Ue diventi un acquirente unico e conquisti nel mercato internazionale una forza contrattuale pazzesca. Il secondo intervento è contrastare le speculazioni sulla borsa di Amsterdam con il Ttf. Il terzo è la tassazione sugli extraprofitti”. Qui il “governo dei migliori ha

toppato e le ipotesi sono due: o non ha saputo scrivere la norma o non ha voluto scontentare gli interessi di alcuni gruppi industriali – prosegue Conte -. Una forza politica come la nostra, che ha fatto campagna elettorale con donazioni di 3 e 4 euro e non con cordate imprenditoriali alle spalle, saprebbe come scrivere una norma sugli extraprofitti senza dover rendere conto a nessuno. Vedremo se Meloni avrà questa forza di agire libera da condizionamenti. Sulle misure europee, lei lo sa, quando la Germania alza muri non è facile. La reazione della Germania non è nella direzione di una vera solidarietà europea. Già lanciando un investimento di 100 miliardi in spese militari ha dimostrato di voler agire nel modo peggiore. E nel momento stesso in cui utilizzi il tuo spazio fiscale secondo una logica individualista, contribuisci a rendere il mercato comune europeo sempre più asimmetrico, lo disintegri nei fatti”