“Ho accolto con favore il fatto che la Commissione abbia fatto questa proposta. All’Eurogruppo è emersa la volontà di prendere in considerazione questo sistema o di guardare ad altri modi per calibrare meglio la nostra risposta di bilancio per il prossimo anno”. Lo dice Pasqal Donohoe, presidente di Eurogruppo, parlando della proposta della Commissione di introdurre un sistema di tariffazione a due livelli per l’energia. Nell’intervista a La Stampa prosegue. “Credo che gli strumenti di bilancio esistenti, combinati con la flessibilità nazionale, forniscano lo spazio necessario per rispondere alle sfide. Al momento c’è un consenso politico solo sugli strumenti sul tavolo, come il Next Generation Eu. Che deve essere utilizzato al meglio. Su altro non c’è un accordo politico”. La risposta alla perplessità che uno strumento nato per la crisi post-Covid rischia di essere inadeguato di fronte alla crisi energetica viene liquidato così da Donohoe: “L’Ue ha risposto, offrendo la possibilità di usare per le nuove sfide gli strumenti che abbiamo già. RePowerEu, per esempio, consentirà di riconvertire i fondi esistenti per far fronte alla crisi energetica. Alcuni governi ritengono che siano necessari nuovi modelli di finanziamento. Ma a livello di ministri delle Finanze il consenso è solo sugli strumenti già concordati”.