Il Regolamento sul metano segna una tappa fondamentale negli sforzi dell’Ue per ridurre le potenti emissioni di gas serra, migliorare la trasparenza del mercato energetico e proteggere la salute pubblica, promuovendo al contempo la neutralità climatica e la sicurezza energetica. La sua adozione ha inviato un forte segnale dell’impegno dell’Europa a svolgere un ruolo guida nella lotta alle emissioni di metano, uno dei gas serra più potenti responsabili del riscaldamento globale a breve termine.
Environmental Defense Fund Europe è profondamente preoccupato per la bozza di conclusioni del Consiglio dell’Unione europea che suggerisce la possibilità che il Regolamento sul metano venga riaperto nell’ambito di una più ampia iniziativa ‘Energy Omnibus’. Esortiamo fermamente gli Stati membri dell’Ue a respingere qualsiasi riferimento del genere o a tentare di ritardarne l’attuazione.
Una revisione prematura del Regolamento rischierebbe di creare confusione, ritardare la conformità e indebolire la certezza normativa. Invierebbe segnali contrastanti sia alle autorità di regolamentazione che alle aziende, molte delle quali stanno già investendo per soddisfare i requisiti del Regolamento. Compromettere tali progressi non solo danneggerebbe gli obiettivi climatici dell’Europa, ma eroderebbe anche la capacità dell’UE di utilizzare il suo potere di mercato, in quanto maggiore importatore mondiale di combustibili fossili, per imporre standard più rigorosi sul metano oltre i suoi confini. L’impatto del Regolamento dipende in larga misura da solide disposizioni in materia di importazioni: indebolirle ora limiterebbe l’influenza globale dell’Europa in un momento critico.
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