Nell’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda è riservato un capitolo sull’energia e le materie prime, che specifica l’eliminazione delle restrizioni all’esportazione di beni energetici, rinnovabili incluse. L’intesa “vieta i monopoli di esportazione per l’energia o le materie prime”, ma anche l’intervento “ingiustificato” del governo nella determinazione dei prezzi e la doppia tariffazione (in cui i prezzi all’esportazione vengono fissati al di sopra dei prezzi interni), “una delle forme più importanti di sovvenzionamento dei combustibili fossili a livello globale”.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili e i prodotti ad alta efficienza energetica, saranno promossi il commercio e gli investimenti, “affrontando le principali barriere non tariffarie specifiche per ogni tecnologia”: accesso non discriminatorio alla rete, utilizzo da parte di un’autorità di regolamentazione indipendente, bilanciamento dei mercati e promozione della cooperazione su standard comuni.
Sarà anche aumentata la trasparenza e l’equità dei processi di autorizzazione delle licenze per gli idrocarburi, l’elettricità e le materie prime “come mezzo per migliorare la governance e le condizioni di investimento”.