Edoardo Garrone, presidente di Erg, è un esponente della multinazionale genovese passata in dieci anni dal petrolio all’energia rinnovabile. Come riporta Il Corriere L’Economia, per spingere sulle rinnovabili ha investito in epoca pre-Trump, a fine 2023, anche negli Stati Uniti con il socio Apex Clean Energy. Pe lui le rinnovabili hanno ancora un futuro “perché sono competitive anche economicamente” sapendo che l’incertezza si governa attraverso un solo processo: “Bisogna investire, è praticamente un obbligo, ma con cautela e selettività”. Garrone poi spiega: “Le medie e piccole imprese nei momenti di difficoltà possono contare su un fattore di competitività tipico dell’Italia, la flessibilità. Noi, per esempio, nell’ultimo aggiornamento di piano abbiamo annunciato una strategia più selettiva per valorizzare i nostri investimenti: più focus sui parchi in costruzione e sul repowering”. Infine su Donald Trump: “Trump è negazionista sul cambiamento climatico per due motivi: primo, per vendere il proprio gas all’Europa; secondo, perché la Cina è leader globale nella tecnologia delle rinnovabili — dalle batterie alle turbine e ai pannelli solari — da cui teme di dipendere in futuro. L’Europa sta rivedendo il modello rigido del green deal ma non può frenare sulla transizione energetica. Ha poche fonti fossili quindi non c’è altra scelta. La strategia è spingere sulla domanda, sull’elettrificazione dei consumi e sul potenziamento della rete di distribuzione. L’elettrificazione dei consumi in Europa è pari al 23% della domanda, con una produzione di energia da rinnovabili che è quasi il doppio. Vogliamo supportare lo sviluppo delle rinnovabili o restare alle centrali a carbone?”.