“L’autorizzazione del Parlamento allo scostamento tecnico dal valore di 13 miliardi di euro è una risposta concreta alla necessità di ridurre il caro bollette per imprese e famiglie. Abbiamo previsto il credito d’imposta per le imprese energivore, la riduzione delle accise sui carburanti e tutta una serie di misure per ridurre i costi fissi delle aziende. Ma bisogna comprendere che questa congiuntura non risente solo dell’aumento dei costi ma anche dei tanti no pronunciati negli ultimi anni. Dobbiamo ripartire con la politica del sì soprattutto nel settore della produzione energetica sbloccando i rigassificatori, il nucleare e sbloccando gli impianti rinnovabili”. Queste le parole di Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, nel corso del Cnpr Forum “Dopo la pandemia e la guerra ora crisi energetica e inflazione. Gli obiettivi e le proposte per sostenere un Paese stremato”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “Non escludo in futuro di ricorrere a ulteriore debito a patto che sia destinato solo ed esclusivamente all’emergenza del caro energia – ha proseguito la ministra Gelmini – e ritengo assolutamente grave la mancata calendarizzazione dell’approvazione definitiva della delega fiscale. All’interno del documento sono previste misure per aziende e professionisti, per la riduzione del carico fiscale e per l’equo compenso. Bloccarla è stato un errore”. (Segue)