Energia, Gozzi: Trovata intesa in Confindustria tra produttori e grandi industriali

Confindustria ha trovato una soluzione sul tema caldo che da mesi agita gli animi dentro Viale dell’Astronomia: i prezzi dell’energia elettrica e del gas. Che, per quanto riguarda l’energia elettrica, “sono più alti anche di 30-40 euro al megawattora rispetto ai nostri concorrenti in Germania, Francia e Spagna”, sottolinea il presidente di Federacciai e di Duferco Antonio Gozzi. Come riporta il Corriere della Sera in una lunga intervista è stato raggiunto un accordo: “Tutto scritto in un documento frutto del lavoro del gruppo tecnico energia di Confindustria coordinato da Aurelio Regina, che comprende tre misure, le quali non hanno oneri per lo Stato”, spiega ancora Gozzi. Che aggiunge: “La prima è la cessione da parte dei produttori di fotovoltaico dell’energia prodotta da impianti che entro fine anno usciranno dal regime di incentivazione: si tratta di circa 25 terawattora all’anno. Questa grande quantità di energia elettrica sarà ceduta al Gestore dei servizi energetici (Gse) e poi sarà data agli energivori attraverso l’Energy release, quindi a 65 euro circa al megawattora. Di fatto, si potrà raddoppiare la quantità di energia rinnovabile a prezzi più bassi dell’Energy release, che ha appena ottenuto il via libera della Corte dei conti e potrà diventare operativo”. La seconda: “Si tratta dell’eliminazione del maggior prezzo del gas che si paga sul mercato italiano all’ingrosso (il Psv) rispetto al mercato all’ingrosso europeo (il Ttf): quei 3-4 euro al megawattora di differenziale saranno annullati”. Infine la terza. “È la cessione agli energivori di energia idro da parte dei produttori a prezzi calmierati. L’accordo è sulla vendita 15% dell’energia a lungo termine. Su quest’ultimo punto sappiamo che serve il via libera di Bruxelles alla cosiddetta quarta via, quindi a non mettere a gara le concessioni in scadenza. E sappiamo che c’è un ulteriore elemento di complessità, perché sono le Regioni a dare le concessioni. Ma a parte queste criticità c’è un elemento che definirei storico”. Ovvero che è “la prima volta che si trova un’intesa all’interno di Confindustria su interessi potenzialmente conflittuali come quelli di produttori e consumatori di energia”.