“Soltanto con 8 Gw al 2030 stimiamo di investire oltre 25 miliardi di euro”. Lo dice a GEA il presidente dell’associazione Aero, Fulvio Mamone Capria, parlando dei progetti in cantiere sull’eolico offshore. “Otto gigawatt che sono un dodicesimo del potenziale dei progetti presentati – sottolinea -, una produzione al 2030 di 25,5 Twh, pari al 7% del fabbisogno elettrico nazionale, e una diminuzione di 13mila tonnellate di Co2 e di quasi 2,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”. Inoltre, “sulla creazione di decine di migliaia di posti di lavoro – continua – l’associazione, dal 2024, avvierà dei corsi di formazione professionale, anche in collaborazione con il centro Elis, per formare quelle figure super specializzate che nei primi anni si occuperanno della fase di permitting e supporto alla logistica portuale e successivamente alla vera e propria fase di costruzione dei floaters galleggianti e dei aerogeneratori di oltre 15 Megawatt che dovranno essere posizionati nelle aree portuali che speriamo, come noi chiediamo al Parlamento, che siano più di due come già indicato dal governo nel decreto legge Energia”.