“I risultati preliminari presentati — ha commentato il ceo Renato Mazzoncini a il Corriere della Sera — confermano l’accelerazione della crescita del gruppo impressa dal piano industriale al 2030. Nel corso del 2023 abbiamo ulteriormente incrementato gli investimenti in infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del Paese con 1,38 miliardi, l’11% in più su anno chiudendo il triennio 2021-2023 a 5 miliardi, includendo anche il contributo dell’M&A”. Il numero uno di A2A, gruppo che ha chiuso il 2023 con un ebitda in crescita del 32% a 1,97 miliardi e un ebitda ordinario, ovvero al netto delle poste straordinarie, a 1,93 miliardi (+30%). Per il ceo la crescita della marginalità è frutto, in particolare, dell’aumento della produzione delle rinnovabili, delle strategie di copertura e dello sviluppo commerciale — con 420 mila nuovi clienti rispetto al 31 dicembre 2022 — oltre che della progressiva normalizzazione dei prezzi dell’energia, si legge ancora sul Corriere della Sera. La generazioni dalle fonti pulite è balzata del 35% oltre 4,5 terawattora, con il vento quasi raddoppiato a 0,4TWh grazie alle acquisizioni e all’avvio del parco eolico di Matarocco (Trapani). In crescita del 37% l’idroelettrico a 3,7 TWh (+1 TWh dal 2022, anno della grande siccità)