“Entro fine anno Foro Buonaparte arriverà a 3 milioni di contratti elettricità e gas”, a fronte di un target di 4 milioni al 2030. Lo dice Nicola Monti, ceo di Edison. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunger: “Occorrono interventi strutturali e investimenti. Con l’aumentare delle rinnovabili servono accumuli per immagazzinare l’energia. Un tema su cui regolatore e ministero si sono finalmente mossi: Terna gestirà il mercato a termine degli stoccaggi, il Macse, con le prime aste previste per la prossima primavera. Le tecnologie disponibili sono due: batterie e pompaggi. Le prime le importiamo principalmente dalla Cina. I secondi hanno vantaggi evidenti per il sistema Paese: durano molto di più, non si degradano, occupano personale, trascinano una filiera industriale interamente italiana tipica dell’idroelettrico, danno possibilità di ulteriore accumulo idrico contro la siccità. Per questo ci aspettiamo che le aste non si basino solo sul principio della neutralità tecnologica, ma creino le condizioni per investire sui pompaggi”. E ancora: “In tutto le aste dovrebbero coprire 9 GW di capacità, di cui 3-4 GW di pompaggi. Per realizzarli servono fino a 10 miliardi, che tuttavia secondo i nostri calcoli hanno una ricaduta economica di tre volte: altri 30 miliardi. Edison ha annunciato un accordo con Webuild per realizzare i suoi due primi stoccaggi, in Sicilia e Basilicata, che valgono complessivamente 1,2 miliardi e intendiamo portare alle prossime aste”.