Tre cose che non si possono perdere: la fiducia nei confronti delle istituzioni, la competitività sul fattore dell’energia, la certezza del diritto. Come riporta Il Sole 24 Ore, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, le elenca uno dietro l’altra: “Sono settimane che aspettiamo il decreto energia, bisogna che facciano presto, e mi auguro che entro novembre si arrivi alla conclusione, altrimenti sembriamo l’Europa”. Il numero uno di Confindustria esibisce le bollette di maggio con i costi dell’Italia, Francia e Spagna. “Italia: reti 35 euro a mwh, oneri di sistema 47 euro mwh, commodities 114; Spagna: rispettivamente 7, 4, 49; Francia: 15, zero, 83”. Si tratta di “un tema di salvaguardia nazionale, uno dei primi componenti della competitività dell’industria italiana, fondamentale per attrarre investimenti e far restare qui le nostre imprese. La parola disaccoppiamento è entrata nel vocabolario, ora occorre agire. Oggi chi produce deve sacrificarsi a chi consuma, nel senso che bisogna lavorare per evitare un deserto industriale”.