A metà del secondo trimestre, l’economia dell’Eurozona continua a crescere, ma per la prima volta nel 2023 il tasso di espansione è rallentato a causa di un rialzo leggermente più debole dell’attività terziaria combinata al calo più elevato della produzione manifatturiera dallo scorso novembre. Lo dicono i dati raccolti nell’ultima indagine Hcob Pmi realizzata da S&P Global pubblicata oggi. L’indice Hcob Pmi della produzione composita a maggio si è attestato a 52,8, in rallentamento rispetto a 54,1 di aprile, il primo dall’inizio del 2023, ovvero quando l’attività economica dell’Eurozona ha ricominciato ad aumentare. L’ultimo incremento della produzione è stato nel complesso moderato, ma il più lento in tre mesi. L’indagine osserva che il volume degli ordini ricevuti a maggio ha inoltre indicato una quasi stagnazione, segnalando un indebolimento delle condizioni della domanda. È peraltro peggiorato il freno dei mercati esteri, visto che le vendite estere, incluso il commercio intra-Eurozona, sono diminuite a ritmo accelerato. Ciononostante, nel mese di maggio la crescita occupazionale continua a restare elevata, favorendo la diminuzione del lavoro inevaso. Allo stesso tempo, nell’Eurozona si è di nuovo registrato un rallentamento della pressione sui costi, con l’inflazione dei prezzi di acquisto scesa ai minimi in 28 mesi. Di conseguenza, i prezzi di vendita hanno registrato il minore rialzo in poco più di due anni. La suddivisione dei dati dei singoli paesi monitorati ha mostrato a maggio una crescita generale, con un rallentamento dell’espansione in ciascuno di essi.