“Durante l’incontro sono stati affrontati con grande attenzione e senso di responsabilità i temi cruciali riguardanti l’aumento della produzione degli stabilimenti e la continuità occupazionale. È emersa, inoltre, la ferma volontà di tutte le parti di lavorare in modo sinergico per trovare soluzioni concrete e condivise, al fine di preservare il ruolo strategico di questo settore industriale per l’economia nazionale”. E’ quanto si legge in una nota di Acciaierie in AS, dopo il tavolo a palazzo Chigi sull’Ex Ilva.
“A questo proposito i Commissari hanno illustrato ai presenti il piano di ripartenza finalizzato alla rimessa in marcia degli impianti, specificando che il programma si svilupperà fino alla fine di giugno 2026. Acciaierie d’Italia prevede di mettere in funzione i tre altiforni installati nell’ex Ilva di Taranto (1, 2 e 4) nel primo trimestre del 2026. Nel dettaglio, si lavorerà nei prossimi mesi prima sull’altoforno 1 e poi sul 2 effettuando le manutenzioni di cui necessitano”.
“E’ stato presentato, inoltre, il bando di gara per la vendita degli asset a fine mese con l’obiettivo di chiudere l’operazione entro l’anno. Il bando prevede obblighi di decarbonizzazione ed è orientato alla massimizzazione dei livelli occupazionali e alla ricerca di investitori di lungo termine in grado di portare beneficio ai territori e alle comunità locali. A tal proposito, Acciaierie d’Italia in AS vigilerà, come previsto dalla legge, sugli obblighi assunti dagli acquirenti nel piano industriale. I Commissari confermano che stanno procedendo alla piena osservanza del piano ambientale come previsto da Dpcm del 2017 che stabilisce il limite massimo di produzione a 8 milioni di tonnellate/anno. Inoltre, come già dichiarato, hanno già fornito a inizio giugno tutte le integrazioni documentali richieste dal ministero dell’Ambiente in riferimento alla marcia degli impianti e alla valutazione dell’impatto sanitario (Vis) a 6 milioni di tonnellate. Ancora, AdI in AS conferma l’attività in corso finalizzata all’elaborazione dello studio della VIS a 8 milioni di tonnellate/anno.
Inoltre, i Commissari hanno sottolineato che il regime di cassa integrazione per i lavoratori di Acciaierie d’Italia in AS sarà funzionale esclusivamente al piano di ripartenza. Il ricorso agli ammortizzatori sociali, infatti, è stato pensato ed elaborato separatamente rispetto al piano industriale pluriennale e prevede una diminuzione progressiva di lavoratori interessati (in una prima fase pari a 4.700), in linea con l’andamento del piano e fino al suo compimento. Per la definizione tecnica dell’avvio della nuova cassa integrazione si svolgerà nella giornata di domani 25 luglio, presso la sede del Ministero del Lavoro, una riunione tra i rappresentanti della procedura e le organizzazioni sindacali”.