“Siderurgia, automotive, elettrodomestici, telecomunicazioni: settori strategici che rischiano il collasso se non si interviene. Serve un ruolo attivo dello Stato, anche nella destinazione delle risorse pubbliche. Le scelte che si stanno facendo, come investire massicciamente in armamenti, secondo me sono sbagliate. Rischiano di penalizzare il mondo del lavoro, non solo per motivi di pace, ma anche per la sostenibilità e lo sviluppo del nostro tessuto produttivo”. Così Maurizio Landini, leader della Cigl, in una intervista a La Stampa. Poi sull’ex Ilva aggiunge: “Stiamo chiedendo l’intervento pubblico, perché senza di esso il sistema salta e un Paese senza un sistema industriale di produzione dell’acciaio si indebolisce. La questione dell’ex Ilva è il simbolo evidente della mancanza di volontà politica di affrontare i problemi e dare un futuro all’industria italiana”.