“Il nostro interesse per l’acquisizione delle Acciaierie d’Italia si basa su solide ragioni strategiche ed economiche. Jindal e AdI offrono straordinarie sinergie, e AdI rappresenta un’opportunità fondamentale per integrare i nostri investimenti in DRI a basse emissioni di CO2 in Oman, consolidando la nostra presenza nel mercato europeo. Stiamo appunto costruendo due impianti DRI Green Hydrogen Ready a Duqm, in Oman. L’impianto di Duqm, situato in una posizione portuale strategica, è ideale per fornire DRI a Taranto. Con una capacità produttiva annuale di 5 milioni di tonnellate, sarà in grado di supportare la produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio a basse emissioni, grazie all’integrazione di un ulteriore impianto DRI a Taranto e all’impiego di rottame aggiuntivo”. Così Narendra Kumar Misra è il direttore per le operazioni europee di Jindal Steel International (JSI), una delle tre società che venerdì hanno presentato una offerta totalitaria su Acciaierie d’Italia. In una intervista a Il Sole 24 Ore spiega: “Nel nostro piano industriale per AdI, proponiamo una completa integrazione a monte del sito di Taranto grazie alle nostre miniere in Camerun, Mozambico e India. Questo permetterà di garantire un approvvigionamento diretto delle materie prime, rendendo il processo produttivo più efficiente in termini di costi, più sostenibile e rafforzando la catena di approvvigionamento globale. In questo modo, assicureremo la competitività di AdI in ogni fase dei cicli economici”. E ancora: “Il progetto prevede investimenti superiori ai due miliardi di euro, destinati a modernizzare gli impianti e decarbonizzare la produzione di acciaio. Un elemento cruciale di questa trasformazione è rappresentato dalla graduale dismissione degli altoforni entro il 2030, che saranno sostituiti dall’installazione di due forni ad arco elettrico (Eaf) con una capacità produttiva di 6 milioni di tonnellate all’anno”.
Misra aggiunge poi che “gli impianti di Novi Ligure e Genova sono elementi chiave della nostra strategia per fornire ai nostri clienti in Italia e in Europa prodotti finali di altissima qualità. Il nostro obiettivo è trasformare l’Italia da un paese importatore netto di acciaio a uno esportatore netto. Novi Ligure si specializzerà nella produzione di coils laminati a freddo, coils zincati a caldo, e lastre e coils tagliati, mentre Genova si concentrerà su coils decapati a caldo, banda stagnata e acciaio senza stagno. Taranto sarà il cuore delle nostre operazioni di acciaio a basse emissioni, con due forni elettrici ad arco da 3 milioni di tonnellate all’anno, alimentati da DRI prodotto dal nostro gruppo, con una dipendenza minima dai rottami, la cui disponibilità è fortemente limitata in tutta Europa”.