“Il pronunciamento dei giudici della Corte di Assise di Appello di Lecce che annulla il grande processo sull’inquinamento dell’Ilva a Taranto potrebbe riscrivere la storia dell’acciaio in Italia degli ultimi 12 anni”. Lo scrive Giovanni Toti, ex governatore della Liguria, in un suo intervento su Il Giornale. “Come tutte le storie giudiziarie del nostro Paese, per ricostruire quella di Ilva e della inchiesta ‘ambiente svenduto’, come è stata definita, occorre scavare nel passato remoto”, aggiunge. E poi spiega: “Il tema vero però, anche e soprattutto in questo caso, non riguarda il sistema giudiziario, ma ancora una volta quello politico. Se infatti è possibile che i giudici tarantini dodici anni or sono sbagliarono la propria diagnosi, è invece certo fin da allora che lo fecero con gli strumenti affidati loro dal Parlamento, che ha trasformato ogni tema ambientale in un tema penale, e che tutto è avvenuto sotto lo sguardo di una politica che definire timida è un eufemismo, meglio dire codarda e addirittura connivente rispetto agli errori”. Conclude Toti: “La partita giudiziaria ora si giocherà, ricominciando da capo, nel campo neutro di Potenza. Vedremo se la politica resterà a guardare altri 12 anni, o deciderà di fare tesoro di questa esperienza modificando leggi e procedure che bloccano la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Sperando che il fischio di inizio di questa nuova partita non coincida con il fischio finale della partita dell’acciaio in Italia”.