“Non c’era volontà di un attacco politico. La cooperazione fra Italia e Francia era e resta solida”. Lo dice Marc Lazar, professore a Sciences Po e titolare della cattedra ‘Relazioni Italo-francesi per l’Europa’ alla Luiss. “Non parlava in modo esplicito a Roma, perché il nomadismo fiscale è una pratica molto comune nelle classi francesi più abbienti”, spiega in una intervista a La Stampa. Eppure il dumping fiscale ha prodotto polemiche: “In Italia c’è una sensibilità particolare verso la Francia. Ogni frase proveniente da Parigi scatena subito un’ondata di commenti e polemiche, perché i rapporti bilaterali sono vissuti in modo molto emotivo. In Francia è l’opposto: la battuta di Bayrou è scivolata senza quasi lasciare traccia. I media hanno messo tempo per parlarne ma lo stanno facendo in modo abbastanza discreto. E solo l’opposizione se n’è accorta ma per motivi di consenso. L’agenda politica qui è dominata da altre priorità: il rischio di caduta del governo, la legge di Bilancio, il potere d’acquisto. In questo contesto, l’Italia non è al centro dell’attenzione”.