“Il grave deterioramento della situazione internazionale, segnata da minacce sempre maggiori alla pace e alla stabilità, preclude l’equo sviluppo delle economie nazionali e la crescita materiale e culturale. Le difficoltà di accesso alle risorse strategiche, il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità e l’inquinamento, il rafforzamento delle infrastrutture critiche, i disastri naturali, il contenimento delle pressioni migratorie, il garantire l’approvvigionamento alimentare ed energetico e la protezione dell’accesso alle informazioni impongono ai liberi Parlamenti sforzi ulteriori per riaffermare il diritto alla sicurezza e allo sviluppo, a nome delle generazioni future”. E’ quanto si legge nella Dichiarazione finale della 22esima Riunione dei Presidenti delle Camere Basse dei Paesi del G7 tenutasi a Verona.
“È nostro interesse comune affrontare innanzitutto l’instabilità e la frammentazione dei mercati globali, promuovendo un sistema commerciale libero ed equo, basato su regole condivise, comunemente accettate e praticate. La sicurezza collettiva passa anche attraverso la costruzione di catene di approvvigionamento affidabili per ridurre i rischi derivanti da shock geopolitici, militari, terroristici, sanitari e ambientali. Il ‘Piano in 5 punti del G7 per la sicurezza dei minerali critici’ è essenziale per eliminare i ‘colli di bottiglia’ lungo la catena di approvvigionamento, mitigare il rischio di monopolizzazione e porre rimedio alla mancanza di diversificazione delle forniture”, continua il testo.