“I tecnici, all’inizio, quell’intesa non la volevano: il prezzo del gas era troppo alto, l’infrastruttura considerata eccessivamente costosa, ma il governo cinese era assolutamente determinato a realizzarla”. Così Franco Bernabè consigliere di amministrazione di PetroChina quando venne firmato l’accordo con Mosca per la costruzione del gasdotto Power of Siberia 1, l’infrastruttura che collega i grandi giacimenti di metano siberiani con le principali metropoli della Cina. “Putin ha un eccesso di capacità produttiva, con ogni probabilità ha fatto ai cinesi condizioni di prezzo estremamente favorevoli che hanno consentito di chiudere l’accordo”, spiega in un colloquio con La Stampa.
Bernabé poi aggiunge sul ruolo degli Usa: “Il colpo mortale e irreversibile è stata la presidenza Trump: mentre l’Europa si è accorta che l’ombrello americano non è più affidabile, in Oriente si ridisegnano le alleanze. Questa accelerazione della disgregazione dell’ordine mondiale è irreversibile. Se uno pensa che, dopo Donald, le cose torneranno come prima, sbaglia. Perfino un legame che sembrava indissolubile, come quello con l’Inghilterra, è stato messo in crisi dal presidente americano quando ha deciso di limitare la condivisione d’intelligence ai Paesi appartenenti al gruppo dei “Five Eyes”. E quindi gli stessi inglesi stanno pensando di muoversi con maggiore autonomia, rafforzando i rapporti con il Commonwealth e saldando quelli con l’India”.