“Sulla parte gas la situazione mi sembra stabile. Il fatto sostanziale di non dover cambiare operatore, con l’utente inerte che non deve necessariamente attivarsi, ha certamente contribuito a semplificare il quadro e anche il comportamento degli operatori, che hanno messo a punto offerte confrontabili con quelle del mercato, è apparso ragionevole”. Così Stefano Besseghini, numero uno di Arera, l’autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Il tema e quello della fine del mercato tutelato che riguarda circa 6 milioni di contratti domestici. “Sarà un passaggio meno problematico del previsto”, aggiunge a il Sole 24 Ore. Diversa la situazione del mercato elettrico: “Il processo non è semplicissimo – prosegue Besseghini -. Perché un conto è identificare gli over 75 o i percettori del bonus sociale, un altro è individuare altre categorie come i soggetti con disabilità ai sensi della legge 104 che, al momento, si prevede, facciano una dichiarazione ai venditori”. Spiega ancora il numero uno di Arera: “Prima si scioglie il meccanismo che l’esecutivo intende mettere in campo e meglio sarà. Anche perché le aste con cui saranno selezionati i venditori che garantiranno il servizio a tutele graduali partiranno l’11 dicembre e gli operatori dovranno sapere se il trasferimento dei clienti avverrà entro 3-4 mesi o con tempi più lunghi”.