Gas, Goldman Sachs: Tetto al prezzo mette a rischio approvvigionamento

Secondo una analisti di Goldman Sachs sull’ipotesi di un tetto al prezzo del gas a 275 euro/MWh per il Ttf, “i limiti ai prezzi al dettaglio del gas (e dell’elettricità) senza un associato tetto alla domanda non solo non risolverebbero il deficit di gas in Europa, ma rischierebbero di peggiorare questo deficit incentivando il consumo incrementale di gas”. Inoltre – continua la banca d’affari americana – limitare i prezzi del gas a livello di Borsa, come è stato proposto, probabilmente porta con se effetti dannosi. Fra questi l’ulteriore riduzione della liquidità in un mercato già povero di liquidità. Attivando il cap si ridurrebbe l’affidabilità attesa del segnale di prezzo offerto dalla borsa, quindi si incentivano i flussi commerciali ad allontanarsi dalla borsa e a migrare verso mercati over-the-counter (OTC); aumento del rischio di riduzione dell’approvvigionamento di gas. Il prezzo massimo proposto per contratti spot. Di conseguenza, se dovesse scattare il tetto, i fornitori di gas sarebbero incentivati, a margine, a ridurre i volumi venduti nel prossimo mese a favore di più volumi al di fuori della curva forward, dove non c’è un cap. Ciò potrebbe esacerbare la rigidità a breve termine del mercato; Interruzione degli accordi commerciali e gestione del rischio. Un tetto può incidere sui prezzi di liquidazione dei contratti esistenti. Ciò può interferire con l’efficacia delle politiche di gestione del rischio degli operatori, sia svalutando le coperture precedentemente stratificate che scoraggiando future coperture.



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