L’Italia cerca intese sull’energia, in particolare “su un nuovo tetto al prezzo del gas e sul suo disaccoppiamento da quello dell’energia elettrica”. Lo dice Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Sul primo punto abbiamo già visto che la speculazione finanziaria può danneggiare il mercato, con gravi ricadute sulle bollette. Nell’ultimo mese non siamo su quei livelli: si nota più una speculazione fisiologica per le posizioni chiuse verso fine 2024, quando la notizia del mancato accordo tra Ucraina e Russia ha fatto venire meno un grande fornitore. Questo ha alzato i prezzi, che ora sembrano ridiscendere. Ma se si andasse oltre, sugli 80-90 euro a megawattora, vorrebbe dire che la speculazione è finanziaria. E l’Europa dev’essere pronta a rispondere”, aggiunge in una intervista a la Repubblica. “Non parliamo di fissare un prezzo, ma di cercare un meccanismo stabile contro le speculazioni”, aggiunge. “Chiaro che la Commissione dice che di gas ce n’è a volontà e i prezzi sono più bassi che nel 2022-23. Ma se dovesse verificarsi un evento negativo, la speculazione potrebbe rialzare la testa, e la politica sarebbe già pronta a un intervento”, spiega. Poi sulla seprazione del prezzo del gas dall’elettricità: “Certo non può essere uno schema solo italiano: abbiamo dozzine di interconnessioni, farlo solo in Italia farebbe pagare agli italiani le bollette degli altri. Il ‘prezzo marginale’, basato sulla fonte di produzione più costosa (in genere il gas) è andato bene per decenni. Ma ora va modificato, trovando nuove convergenze tra Paesi con interessi diversi: la Francia ad esempio ha una base di energia nucleare, la Spagna ha 50 rigassificatori e un’offerta di rinnovabili che la disaccoppia già di fatto. Sarà un grande sforzo, ma credo che vada fatto, come ha scritto anche Draghi nel suo rapporto”.