“Sarà un’operazione condotta nella massima sicurezza e che non avrà alcun impatto sull’ambiente”. Così Wolfango Plastino, ordinario di Fisica applicata presso il Dipartimento di Ingegneria industriale, meccanica e elettronica dell’Università Roma Tre, e membro del Gruppo consultivo permanente per le Applicazioni nucleari della Aiea, in una intervista a Repubblica sulla centrale nucleare di Fukushima. Per Plastino il rilascio delle acque è sicuro: “Il suo impatto ambientale è stato studiato in relazione all’oceanografia dell’area e agli standard di sicurezza della Aiea. In particolare, le concentrazioni di trizio che verranno diluite nel corso degli anni nel settore nord occidentale del Pacifico, caratterizzato dalla presenza della corrente oceanica Kuroshio, determineranno una variazione non significativa della sua presenza naturale in quelle acque”, spiega. E evidenzia ancche che quel ‘non significativa’ equivale al fatto che “non avrà alcun impatto sull’ambiente, perché le variazioni, rispetto alle concentrazioni naturali di trizio già presenti nell’oceano, non saranno superiori alle normali fluttuazioni registrate in quel settore del Pacifico prima dell’incidente di Fukushima. In ogni caso, l’intera procedura sarà monitorata mediante campionamenti dell’acqua, sia dalla Aiea sia dalle agenzie nazionali disicurezza nucleare dell’area interessata, quali ad esempio quelle di Cina e Corea del Sud”.