In occasione della Giornata Europea dei Parchi, il Wwf ricorda come come in Italia “esistano ancora decine di aree protette ancora da istituire. Si tratta di aree già indicate da leggi nazionali e regionali a cui non si sta dando applicazione”. Pur tra mille problemi, spiega l’organizzazione, i parchi italiani “sono una storia di successo e più di ogni altro strumento hanno garantito la tutela del territorio non solo sotto il profilo naturalistico”. Nel territorio dei parchi, “ben più che altrove, si è contenuta la speculazione edilizia salvando paesaggi straordinari, si è rallentato il processo di spopolamento delle aree montane interne, si è promosso un turismo più sostenibile spesso basato sull’ospitalità diffusa. Ovviamente grazie ai Parchi il nostro Paese ha salvato non solo specie iconiche come l’orso bruno marsicano, ma anche fondamentali sistemi forestali essenziali per l’assetto idrogeologico e l’adattamento al cambiamento climatico”.
Nonostante questo, dice il Wwf, l’istituzione di nuove aree protette “fatica e l’obiettivo di arrivare al 2030 con una protezione naturalistica su almeno il 30% del territorio e del mare appare lontano”. Il Wwwf chiede, quindi, al ministero dell’Ambiente e alle Regioni di “operare più celermente per istituire quanto prima quelli già previsti per legge”.