“I problemi anche in Italia non mancano come ovunque. Ma i dati, come più volte ricordato da queste pagine, smentiscono completamente la visione pessimistica e, se letti con attenzione, danno dell’Italia odierna un’immagine ben diversa e, almeno dal punto di vista economico e industriale, molto migliore di quella delle due nazioni più importanti, Germania e Francia”. Lo scrive Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e special advisor di Confindustria con delega all’autonomia strategica europea. in un editoriale pubblicato su PiazzaLevante.it. Anche i media, denuncia, “fanno fatica a dirlo. Persino le comunicazioni annuali del Governatore di Banca d’Italia Panetta sono state spesso lette in maniera unilaterale. Il Governatore non ha taciuto i problemi che esistono come in tutti i Paesi del mondo ma ha dato dell’economia italiana un’immagine sostanzialmente positiva. Questa immagine positiva, pur così autorevole, non è emersa dalle cronache”.
Gozzi cita “un’ importante analisi del Centro Studi di Confindustria”, che ha mostrato una “crescita degli investimenti produttivi degli ultimi anni (grazie soprattutto al 4.0) superiore a quella di tutti gli altri Paesi europei”, una “sostenibilità ambientale dell’economia migliore d’Europa in termini di emissioni di CO2 e riciclo, capitalizzazione delle imprese ormai allineate negli indici alle migliori situazioni europee, mercato del lavoro e occupazione con i migliori dati di sempre sia in termini di occupati che di tasso di disoccupazione”. E, ancora “efficacia delle riforme fatte”, attrattività degli investimenti esteri “che vede l’Italia in totale controtendenza alla drammatica caduta dell’attrattività europea, produttività del sistema industriale che, contrariamente a quanto si continua a scrivere falsamente da molte parti, è al massimo dell’Ue per quanto riguarda le aziende dai 10 ai 250 addetti ed è quasi allineata alla Germania per quanto riguarda le grandi imprese”. Infine, il presidente di Federacciai sottolinea che “l’Italia si è confermata negli ultimi anni come il quarto Paese più esportatore del mondo. Davanti al Giappone con cui la lotta per il quarto posto è sempre aperta e dietro solo a Usa, Cina e Germania”. L’altro dato “fondamentale è quello relativo alla sostenibilità del debito pubblico e al miglioramento continuo dello spread sui bund tedeschi”.