“Va evitato il rischio, che si potrebbe fare ancora più alto con l’avvento dell’intelligenza artificiale, di diminuire il pluralismo linguistico, con il conseguente depauperamento del patrimonio culturale che gli idiomi veicolano, a favore di neo linguaggi con vocazione esclusivamente funzionale alla mera operatività digitale”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio al Presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Mariangelo Timbal in occasione del quarantesimo anniversario di nascita della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Un anniversario che, spiega il Capo dello Stato, “ricorre in un tempo di grandi trasformazioni, nel quale la trasmissione della conoscenza è più che mai debitrice nei confronti dei mondi dell’informazione e della comunicazione”. “La lingua è chiave di accesso a uno “specifico” culturale straordinario dispiegatosi nei secoli e offerto alla comunità umana nelle sue espressioni più alte: la scienza, l’arte in ogni sua forma, gli stili di vita”, continua Mattarella secondo cui “la lingua è anche strumento di libertà e di emancipazione: l’esclusione nasce dalla povertà delle capacità di esprimersi, dei patrimoni lessicali. La sudditanza si alimenta della cancellazione delle parole e con la sostituzione di esse con quelle del dispotismo di turno”.