Il primo motivo per fare il Cern dell’intelligenza artificiale è una questione di sovranità tecnologica europea perché, secondo gli esperti, stiamo perdendo la corsa con Stati Uniti e Cina e questo può rendere l’Europa marginale. “Questo è il primo motivo. Il secondo è che è fondamentale per tutti avere un centro di ricerca pubblico che si possa interessare a risolvere tutti quei problemi dell’intelligenza artificiale che al privato non interessano: la sicurezza, la privacy e come prevenire gli utilizzi malevoli della tecnologia. È difficile che questi temi interessino all’industria privata che è interessata principalmente al profitto. Fare regolamenti non basta: non sappiamo ancora come queste cose si possono implementare”, dice il premio Nobel Giorgio Parisi. In un colloquio con il Corriere della Sera spiega: “Oggi non sappiamo come ottenere il famoso allineamento dell’intelligenza artificiale con i valori degli esseri umani. E nemmeno come funzionano davvero le allucinazioni che spesso questi strumenti ancora hanno quando rispondono. Serve una scienza”.