Imballaggi, D’Amato: Vogliono smantellare economia circolare italiana, a rischio 30% Pil

“Si sta cercando di smantellare il sistema dell’economia circolare italiana ed europea basato sul riciclo, all’avanguardia nel mondo e costruito in 25 anni con investimenti di miliardi di euro e continue innovazioni tecnologiche sulla base del principio della neutralità tecnologica, che proprio l’Europa ha seguito sin dalla prima direttiva Ue sugli imballaggi del 1994”. Così Antonio D’Amato, presidente di Eppa (European Paper Packaging Alliance), in una intervista a Il Sole 24 Ore. “Oggi, invece, con un cambiamento di rotta di 180 gradi, la Commissione europea abbandona la neutralità tecnologica e punta ideologicamente sul riuso, nonostante evidenze scientifiche certificate dimostrino come abbia impatti decisamente negativi sulle emissioni di CO2, sul consumo d’acqua, sullo spreco alimentare e sulla sicurezza per la salute dei consumatori”, aggiunge D’Amato. “Se il Parlamento dovesse confermare la proposta della Commissione, e il testo fosse convalidato poi dai negoziati del trilogo, sarebbe a rischio il 30% del Pil italiano e di molte altre economie europee”, denuncia ancora. D’Amato sottolinea che “l’Italia, in modo chiaro e compatto, è contraria a questa impostazione del regolamento e ha proposto soluzioni che tutelano l’ambiente, l’industria e i posti di lavoro e soprattutto ribadiscono il primato dell’economia circolare. Questo è l’unico modo per ridare competitività all’economia italiana ed europea e scongiurare il rischio della deindustrializzazione e della perdita della nostra autonomia strategica. Su questa posizione si stanno registrando convergenze crescenti di altri Stati membri”.