Il Consiglio dell’Ue ha dato il via libera definitivo alla direttiva sulla due diligence in materia di sostenibilità d’impresa. Nessuno Stato membro si è opposto all’approvazione finale, ma dieci Paesi Ue si sono astenuti: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Slovenia. La direttiva adottata oggi introduce obblighi per le grandi imprese per quanto riguarda gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sulla protezione dell’ambiente. Stabilisce inoltre le responsabilità legate a questi obblighi. Le norme riguardano non solo le operazioni delle imprese, ma anche le attività delle loro filiali e quelle dei loro partner commerciali lungo tutta la catena di attività delle imprese. Dopo essere stata firmata dal Presidente del Parlamento europeo e dal Presidente del Consiglio, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione. A quel punto gli Stati membri avranno due anni di tempo per implementare i regolamenti e le procedure amministrative per conformarsi al testo. La direttiva si applicherà a seconda delle dimensioni delle aziende secondo questo calendario: 3 anni dall’entrata in vigore della direttiva per le imprese con più di 5.000 dipendenti e 1.500 milioni di euro di fatturato; 4 anni dall’entrata in vigore per le aziende con più di 3.000 dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato; 5 anni dall’entrata in vigore della direttiva per le imprese con più di 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato.