“L’Europa sta perdendo competitività, in fretta. Il nostro particolare modello democratico e socioeconomico non è sostenibile senza crescita. Ma la grande maggioranza fra noi pensa che investiremmo di nuovo in Europa, se si attuassero le raccomandazioni del rapporto di Mario Draghi”. Così il presidente di Ert (e di Vodafone) Jean-François van Boxmeer. In una intervista a Il Corriere della Sera spiega il rischio di delocalizzazione dell’Europa: “E’ una realtà. L’ultimo shock sui prezzi dell’energia ha messo settori come l’acciaio o l’alluminio totalmente nell’impossibilità di competere. La deindustrializzazione in Europa procede più in fretta della sua decarbonizzazione e non solo perché i costi sono troppo alti. Anche la regolamentazione è troppo restrittiva. I produttori multinazionali scelgono quindi di produrre fuori dall’Europa. Se non hai un’offerta di energia pulita affidabile nella fornitura ma anche nell’orizzonte di prezzo a lungo termine, non avrai investimenti. Non è una questione di sussidi, ma di stabilità delle regole. Ciò richiede un approccio radicalmente diverso da parte della nuova Commissione europea”. E ancora sull’energia: “È uno dei temi più importanti. Negli ultimi 20 anni, il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Europa per l’industria è stato del 65% sopra a quello degli Stati Uniti”.