“La Bce si muove con prudenza. È comprensibile perché se nell’Eurozona l’inflazione è scesa in marzo al 2,4% e in Italia addirittura all’1,2%, in diversi Paesi i valori sono ancora alti. Però i ribassi sono maturi e lo stesso mercato ce lo indica. La data di giugno mi sembra ragionevole”. Così Antonio Patuelli, presidente di Abi. “Oltre all’evidenza dell’inflazione ormai domata, i Btp a dieci anni sono quotati al 3,84% quando pochi mesi fa rendevano il 4,99%.
Hanno cioè superato al ribasso il tasso ufficiale Bce del 4,5%. E le banche offrono prestiti con un Euribor al 3,89% e un Irs al 2,75%. Nulla impedisce che la Bce preceda la Fed, anzi finirà probabilmente così visto che l’inflazione in America è risalita al 3,5% in marzo, secondo mese consecutivo in salita, dopo essere scesa al 3,1% in gennaio”, continua nell’intervista a Repubblica. Con una puntualizzazione: “Purtroppo i conflitti che sono combattuti così vicino a noi, oltre allo strazio umanitario sono un’incognita economica gravissima. Per l’Italia temo soprattutto la crisi di Suez: se si chiude il canale, il nostro Paese resta tagliato fuori dai grandi traffici internazionali”.