Inflazione, Patuelli: Non bastano le strette, attenzione a non frenare il Pil

“Attenzione alla crescita, ma anche attenzione a tutte le misure, da parte di tutte le istituzioni, che possano toccare organismi così nodali e sensibili come le banche”. Così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, sull’ennesimo rialzo dei tassi decretato dalla Bce. Come riporta il Corriere della Sera, Patuelli sostiene che “oggi più che mai occorre monitorare la liquidità prospettica degli istituti di credito oltre che la loro sostenibilità patrimoniale”. Il presidente di Abi aggiunge: “In tutta Europa i titoli bancari sono calati come sempre avviene quando alzano i tassi. Mi aspetto anche delle ulteriori minusvalenze sui portafogli titoli che le banche devono detenere a garanzia della liquidità. E la loro conseguenza porterà un indebolimento degli indici patrimoniali e quindi la necessità di accantonare utili a riserva per rafforzarli anche in previsione della vicina entrata in vigore di Basilea III plus”. E ancora sui mutui: “È una catena di cause ed effetti. La causa è l’inflazione, le sue conseguenze le politiche monetarie delle banche centrali da cui derivano le strette di liquidità e gli aumenti dei tassi variabili in Italia (il 63% dei mutui sono a tasso fisso). L’ultima stretta monetaria si assomma a quella di ottobre, che ha fatto impennare dal 23 novembre il costo dei finanziamenti di liquidità Tltro dell’Eurotower agli istituti di credito e la gran parte delle Tltro scadrà a giugno”.