“Prevediamo che la Bce continuerà a tagliare i tassi di interesse da dicembre fino a raggiungere il 2% entro luglio 2025. Il taglio dei tassi aiuterà a ridurre il divario di crescita tra Europa e Usa ma la differenza di produttività è strutturale. Senza chiudere il gap negli investimenti industriali tra Ue e America, più di 2% di Pil ogni anno, l’Europa crescerà sempre di meno”. Così Filippo Taddei, senior european economist e managing director della banca d’affari Goldman Sachs. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunge: “La variabile chiave di cui tenere conto non è più solo l’inflazione ma il mercato del lavoro. Negli Usa ci sono già segnali di rallentamento. Riteniamo che la Fed, seguendo un principio di cautela, ora proseguirà con una sequenza di taglio dei tassi dello 0,25% fino ad arrivare al 3,25%-3,5%”. E ancora: “Sia in Europa che negli Usa assistiamo a un percorso di disinflazione, che però è più veloce in America. Il ciclo economico differisce perché gli Usa continuano a crescere a ritmo sostenuto e, soprattutto, grazie a tutte le componenti: consumi e investimenti. In Europa invece gli investimenti sono piatti e i consumi si sono mossi poco in proporzione alla crescita dei redditi, che c’è stata anche se il potere d’acquisto non è stato pienamente recuperato. In questo contesto di vulnerabilità per la crescita europea, ci aspettiamo che Bce e Fed da ora in poi taglieranno i tassi in parallelo ma con un punto di arrivo più basso in Europa, dove i tassi Bce arriveranno al 2% a luglio prossimo”.