Secondo l’Istat, nel 2023 il potere d’acquisto delle famiglie è sceso dello 0,5%. “Dato pessimo, dovuto all’effetto inflazione. Nonostante il forte aumento del reddito disponibile delle famiglie, che sale del 4,7%, il rialzo dei prezzi fa scendere il potere d’acquisto degli italiani dello 0,5%. In pratica, i positivi provvedimenti del Governo che hanno rafforzato il taglio delle aliquote contributive sono stati del tutto vanificati dalla mancata lotta all’inflazione e dal fallimento del Trimestre anti-inflazione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il mancato rinnovo degli sconti di Draghi su carburanti e bollette della luce e del gas hanno inciso sul reddito disponibile delle famiglie in termini reali, costringendole ad intaccare i risparmi nel vano tentativo di mantenere lo stesso livello di vita, gli stessi consumi finali depurati dall’effetto prezzi” conclude Dona.