Non piace a tutti la ciclovia del Garda, un’opera che sta dividendo forze politiche e ambientalisti. “La realtà del progetto — dice Paolo Pileri, docente di pianificazione territoriale al Politecnico di Milano intervistato da Repubblica — spiega perché”. L’anello della Ciclovia del Garda misurerà 144 chilometri. Nel 2017 il costo del progetto era di 194 milioni: nel 2021 è lievitato a 292 milioni, nel 2022 a 344, nel 2024 è fermo a 1 miliardo e 120 mila euro. “Il prezzo medio — dice ancora Pileri — è di circa 8 milioni al chilometro, 90 volte più alto di quello di una normale ciclabile. Nel tratto trentino si arriva fino a 26 milioni a chilometro, come per un’autostrada. Per i primi 98 metri qui si ipotizza una spesa di 2,2 milioni. I due chilometri inaugurati nel bresciano nel 2018, sono costati 7 milioni”. “Allo spreco di denaro pubblico — aggiunge Manuela Baldracchi, presidente trentina di Italia Nostra — si sommano l’esposizione al rischio delle persone e la distruzione irreversibile di ambiente e paesaggio. I versanti verranno rasati e risulteranno irriconoscibili. Sulle coste veronesi e bresciane la pista taglierà paesi, cancellerà spiagge, canneti e un ecosistema unico”.