Galeazzo Bignami, vice di Matteo Salvini al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è sicuro che le risorse per il Ponte sullo Stretto si troveranno e “saranno più di un semplice segnale2. In una intervista a Il Sole 24 Ore il rappresentante di Fratelli d’Italia aggiunge. “Quello che fino ad oggi è mancato, e che invece in questi 10 mesi si è costruito, è una strategia unitaria sul tema infrastrutture e mobilità per l’Italia: bisogna che tutte le opere siano connesse in una visione, dal Ponte sullo stretto alle opere più piccole. Lo faremo nel collegato”. Sul Ponte Bignami è chiaro e detta i tempi dei lavori: “L’anno prossimo vogliamo partire con la realizzazione dei primi interventi sul progetto esecutivo. D’altronde il Ponte è un’opera che si finanzia da sé: basti pensare che una rilevazione della Regione Sicilia stima in 6 miliardi l’anno i costi dell’insularità di quel territorio”. Il Mit è iperattivo, dice il viceministro: “Il ministero è riuscito a sbloccare opere di grande impatto come per esempio il sottopasso ferroviario di Firenze e in ambito Pnrr l’Alta velocità Salerno Reggio Calabria. Ma poi ci sono interventi meno visibili, importanti per le comunità locali e sospesi da anni, come la Guinza, una galleria ferma da vent’anni che completerà il collegamento tra Fano e Grosseto e per il quale abbiamo sbloccato circa 100 milioni di euro. Oppure la pedemontana piemontese che è un’opera ferma da oltre 10 anni, sbloccata a inizio di questo mese. Ma anche la diga di Vetto che è un’infrastruttura in provincia di Reggio Emilia che è ferma da decenni e che adesso abbiamo sbloccato”.