“All’incontro parteciperà il presidente dell’Unione Province Italiane, Pasquale Gandolfi, a nome di tutti noi. L’obiettivo è ottenere che il ministero cambi idea sui tagli e che ci siano garantite risorse certe fino al 2029”. Lo dice Luca Robaldo, presidente della provincia di Cuneo, parlando del faccia a faccia con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Si obietta che non tutte le Province abbiano provveduto puntualmente. Io posso dichiarare con certezza, invece, che molte l’hanno fatto nei tempi richiesti”, aggiunge nell’intervista a La Stampa. E ancora: “Noi siamo virtuosi. Abbiamo impegnato l’intera somma assegnata negli ultimi anni e rendicontato oltre l’85% del totale. Ciò che non è stato a oggi speso riguarda cantieri in attuazione. Dal 2020 la Provincia ha utilizzato e fatto il rendiconto su asfalti e messa in sicurezza delle strade per oltre 50 dei 55 milioni attribuiti. Per il 2022 e 2023 siamo al 100%, mentre per il 2024 c’è tempo fino al 31 dicembre 2025”. Robaldo poi spiega: “La manutenzione delle strade è fondamentale. Le condizioni del loro fondo sono un requisito assoluto per garantirne la sicurezza. Una questione di sicurezza. A Cuneo la sentiamo ancora di più: le statistiche sugli incidenti ci dicono ancora che siamo messi male”. E ancora: “La rete delle strade provinciali, gestita dai nostri enti, è la vera ragnatela di collegamenti sui quali passano gli spostamenti nel Paese. Non tutti si muovono su autostrade o superstrade, soprattutto in realtà geografiche come la nostra, fatta di decine e decine di paesi che gravitano su sette città. La rete delle provinciali è la più percorsa. Per andare a lavorare, a scuola, in ospedali o uffici. E tornare a casa: nelle valli dove spesso non arrivano altri collegamenti, la strada della Provincia c’è. Con una rete di 3.100 km che si ‘consumano’, dunque, più di altri. Il problema delle asfaltature diventa un’urgenza, se non un’emergenza, dove frequenza dei passaggi, condizioni meteo e orografia del territorio predispongono alla fragilità”.